Il Fablab Rc si candida come partner ideale per progettare e realizzare percorsi formativi innovativi sul codice e il pensiero computazionale. Le attività svolte in aula possono essere arricchite da strumenti didattici progettati ad hoc per rispondere a esigenze educative molteplici.
Il coding è il linguaggio con cui comunichiamo con le macchine e quindi conoscerlo diventa una condizione sempre più necessaria per muoversi nella società contemporanea.
È stato stimato che circa 8 bambini su 10 che frequentano oggi la scuola primaria faranno in futuro un lavoro che ancora non esiste e qasi sicuramente il mondo con cui dovranno confrontarsi vedrà l’estinzione dei posti di lavoro meno qualificati, perché le attività manuali saranno affidate ai robot.
Il codice non è roba da ingegneri o esperti di informatica ma è una "forma mentis" che va acquisita sin da piccoli al pari dell'apprendimento delle lingiue straniere. Obiettivo degli esperti del fablab è fornire strumenti per l'apprendimento del codice che risultino per i bambini e i ragazzi divertenti e stimolanti. Cercando di generare curiosità e passione sull'uso e il funzionamento della tecnologie in un mondo in continuo mutamento, instillando anche la voglia (ormai necessaria) di continuare a imparare e aggiornarsi per tutta la vita.
Il pensiero computazionale che significa pensare in maniera algoritmica educando la mente a trovare una soluzione e svilupparla dà ai bambini una forma mentis che permetterà loro di affrontare problemi complessi quando saranno più grandi.
I bambini sin da subito, non appena si avvicinano al coding, diventano soggetti attivi e produttori di tecnologia ma cosa più importante protagonisti e non succubi dell'innovazione digitale.
In questo processo è protagonista indiscussa la robotica edicativa, come strumento concreto veicolativo del coding.
La robotica può essere vista come una prassi virtuosa che permette di formare ragazzi che saranno pensatori desiderosi di approfondire le conoscenze e di considerare problemi complessi come sfide da risolvere pezzo per pezzo portando lo studente al centro del processo di creazione della conoscenza, obbligandolo a mettersi in gioco, a “fare” anziché subire passivamente una lezione,
crea tenacia, perseveranza e stimola l’acquisizione di procedure autocorrettive e autocritiche, sviluppando un approccio collaborativo, aperto e dinamico alla didattica.